domenica 27 gennaio 2008

27 Gennaio (per non dimenticare, Mai!)

Il post di quest'oggi 27 Gennaio (per non dimenticare, MAI!) lo vorrei dedicare ad una ragazza che probabilmente avrebbe avuto un blog...Questa ragazza si chiama  Anna Frank, il 15 luglio 1944 scrive:
"la gioventù, in fondo è più solitaria della vecchiaia." Questa massima che, ho letto in qualche libro mi è rimasta in mente e l’ho trovata vera; è vero che qui gli adulti trovano maggiori difficoltà che i giovani? No, non è affatto vero. Gli anziani hanno un’opinione su tutto, e nella vita nono esitano più prima di agire. A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. Chi ancora afferma che qui nell’alloggio segreto gli adulti hanno una vita più difficile, non si rende certamente conto della gravità e del numero di problemi che ci assillano, problemi per i quali forse noi siamo troppo giovani, ma ci incalzano di continuo sino a che, dopo lungo tempo, noi crediamo di aver trovato una soluzione; ma è una soluzione che non sembra capace di resistere ai fatti, che la annullano. Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.»
Grazie, Anna.

domenica 6 gennaio 2008

"Deformazione professionale"


Quando mio padre qualche anno fa è andato in pensione, ha deciso con mia madre di comprare un piccolo appezzamento di terreno per potersi dedicare alla coltivazione di un piccolo orto e di poter trascorrere il più possibile delle giornate all'aria aperta...qui in Puglia è un'usanza molto sentita poter andare in campagna e trascorrere le domeniche con amici e parenti divertendosi con il barbecue o mangiare le pizze cotte nei forni a legna. Pertanto è da un paio d'anni che aiuto i miei nella raccolta delle olive per poi portarle al frantoio e aspettare che l'olio sia pronto...un olio per la famiglia e qualche amico, rigorosamente  biologico dato che gli alberi sono da noi nutriti con concime naturale. Quando mangio per esempio dei mandarini pensare che la buccia ritornerà alla "Terra" mi rende felice, è come se ringraziarsi la Terra per tutto quello che ci dona! Così quest'anno mentre raccoglievo le olive con i miei, guardavo tra i rami dei meravigliosi ulivi (amo gli ulivi all'infinito) e osservavo la meravigliosa natura come si esprime mai ripetitiva...e all'improvviso è venuta fuori la mia "deformazione professionale" e tutto per me ha preso vita ancor di più! Ho iniziato a "fantasticare" immaginando i discorsi degli ulivi e ho pensato alle olive contente, felici, allegre di essere colte...ne ho conosciute soprattutto due che ho voluto fotografare per ricordarle per sempre. Ed eccole in questo post, ora sono pronte per entrare nel mio archivio delle "idee" può essere che per un mio lavoro futuro saranno le protagoniste, ma anche se ciò non accadesse io sono felice per averle "conosciute!" Dalla serie "come nasce un'idea e tutto prende vita!" Maria